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DAL MONDO
di Rosella Degori
decisamente affasci-
nante.
L’identikit
dell’appassionato che
sceglie l’analogico?
D. - Da un po’ di tem-
po a questa parte,
quelli più interessati ai
dispositivi a pellicola
sono i più giovani, co-
loro che sono cresciuti
direttamente col digi-
tale e hanno visto le
vecchie macchine solo
nei film, in tv, sulle ri-
viste. Fra questi, i più
appassionati sono gli
studenti cinesi a Lon-
dra, un gran numero
dei quali spende so-
prattutto per le mac-
chine firmate Leica,
molto costose. Gli in-
glesi, invece, potendo
permettersi solo delle
camere più economi-
che ripiegano su altri
brand più economici
Ci sarà un ritorno
duraturo all’analo-
gico?
D. - Non si può anco-
ra dire se quella della
vecchia pellicola sia
una moda passeggera
o una condizione de-
stinata a durare, ma
di sicuro, ultimamen-
te, stiamo vendendo
parecchi
dispositivi
second-hand. E sof-
fermandoci un attimo
a osservare la cosa
da un punto di vista
puramente di merca-
to, si può dire che al
momento questo sia
abbastanza
stabile.
Dopo un rallentamen-
to dell’anno scorso,
preceduto da un pe-
riodo di forte richiesta,
c’è stato un discreto
assestamento.
P. - Di questi tempi
la pellicola è legger-
A qualcuno piace vintage
A Londra, Aperture (
, shop di
macchine fotografiche vintage, è una tappa irrinunciabile
per gli appassionati di fotografia analogica.
Un tuffo nel passato; dalla fotografia, alla musica, all’atmosfera
bohémien da caffè d’altri tempi. È questa la sensazione che si prova en-
trando da Aperture (
, un negozio di macchine foto-
grafiche vintage, nel cuore di Londra, a pochi passi dal British Museum
e da Oxford Circus. “Specializzato” in Leica, Hasselblad, Canon e Nikon
F & F2, e con due punti vendita differenti, uno a poca distanza dall’al-
tro, Aperture rappresenta una realtà unica nel suo genere. Oltre a essere
un fornitore molto celebre di dispositivi fotografici d’epoca, è anche un
caffè in puro stile british, dove sorseggiare una buona tazza di tè, as-
saggiare una fetta di torta “homemade”, ritrovarsi con altri esperti di fo-
tografia e rilassarsi sulle note di qualche vinile jazz o di musica classica.
E fra un sorso di un English Breakfast tea bollente e uno
scone
con bur-
ro e marmellata, ho scambiato quattro chiacchiere con Richard e Derek,
due pilastri di entrambi i punti vendita.
Qual è l’approccio dei londinesi nei confronti della fotografia vintage?
P. - Molti dei nostri clienti, per esempio, cominciano con il digitale per-
ché più abbordabile e facile da usare, ma una volta arrivati a un certo
livello di sperimentazione, sono curiosi di provare nuovi approcci, sce-
gliendo la pellicola e le vecchie macchine. Il loro vantaggio è mettere la
gente nella condizione di concentrarsi totalmente sulla fotografia e di
possederla fisicamente, non solo su hard disk. E questo processo più
complesso e lento rispetto alla realtà del digitale, piace molto, risulta
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