Pagina 34 - Foto-Notiziario Gennaio 2013

Flavio Bandiera non lo dichiara, ma il suo maestro
delle luci e dei suoi scatti è Luchino Visconti. La sue
foto sono ricche di particolari, leggere e sontuose al
tempo stesso. Sguardi, particolari e dietro le quinte
sono ripresi con eleganza e la naturalezza dell’im-
provviso. Non a caso, è figlio d’arte e ora è un foto-
grafo di fama internazionale, punto di riferimento di
molti fotografi matrimonialisti italiani (e non solo).
SEI FIGLIO D’ARTE: QUANDO HAI DECISO
CHE IMMORTALERE IL “GIORNO FATIDICO”
SAREBBE STATA ANCHE LA TUA STRADA?
Tutta colpa di FotoNotiziario (ottimi gusti! n.d.r.) che
leggevo da quando avevo 6-7 anni e di mio padre.
Anche se lui si occupava di fotografia, ma non di
matrimonio, veniva dalla pubblicità e dal paesag-
gio. Ho passato la mia infanzia in camera oscura, e
sono rimasto ammaliato. Insomma il mio destino
è stato segnato da quello che vedevo: macchine e alambicchi. An-
che se me ne sono accorto dopo aver fatto altri studi (informatica)
e alla fine sono tornato alla “vocazione” di famiglia.
COME MAI HAI SCELTO LA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO?
Notavo grande staticità nella fotografia di mio padre che, oc-
cupandosi di still-life, passava le giornate in studio, chiuso tra
quattro mura. Per me era un po’ limitante. Ho capito subito che
amavo fotografare le persone e non gli oggetti. Sono un’amante
del cambiamento, sono curioso non a caso mi piace viaggiare: a
questo proposito sono appena tornato da un matrimonio di texani
nella zona della Loira, in Francia. Mi piace lavorare in posti nuovi,
è sempre una nuova sfida: con nuove luci, facce e scenari.
LAVORI DA SOLO O HAI UN TEAM?
Lavoro sempre con degli assistenti. Soltanto quando si tratta di
matrimoni lontani o complicati da raggiungere, viaggio da solo:
ma ormai l’attrezzatura mi sta tutta in una borsa.
A PROPOSITO DI ATTREZZATURA, SEI TESTIMONIAL DI
CANON, QUALI SONO LE MACCHINE CHE UTILIZZI?
Esatto, utilizzo la Canon 1DX e la Canon 5DMark III. Come flash
invece utilizzo il 600EX. Dicevo che tutto deve stare in una borsa e
questo è quello che mi serve.
SEI PARTICOLARMENTE ATTIVO NELLA COMUNITÀ DEL
FLAVIO BANDIERA
NON SIAMO DI SERIE B
FOTOGRAFI E SICURAMENTE
SEI UN PUNTO DI
RIFERIMENTO PER I
PROFESSIONISTI. COME MAI
HAI DECISO DI FONDARE
UN’ASSOCIAZIONE
DEDICATA AI
MATRIMONIALISTI?
Tutto nasce da richieste quoti-
diane da parte di colleghi che
chiedevano consigli tecnici e
non solo. Quindi mi sono reso
conto che c’era la necessità di
fare il punto, nel mio campo
specifico, e l’idea è stata con-
divisa anche da altri fotografi
professionisti. Così è nata la
prima Associazione Nazionale
Fotografi di Matrimonio ANFM
(http://www.anfm.it / ) che vo-
leva accompagnare i fotografi,
che volevano abbandonare lo
stereotipo del “matrimonia-
lista classico”, nella propria
crescita professionale. Best of
Wedding Photography invece
è un’associazione mondiale di
cui sono uno dei soci fondato-
ri. È una sorta di guida inter-
nazionale di cui fanno parte i
migliori fotografi matrimonia-
listi del mondo. Per entrare
a farne parte bisogna essere
presentati da un membro e poi
passare uno screening quali-
tativo di cui si occupano altri
associati. Gli italiani sono circa
una decina.
CREDI CHE QUESTE
ASSOCIAZIONI ABBIAMO
CONTRIBUITO A CAMBIARE
L’OPINIONE SUI FOTOGRAFI
MATRIMONIALISTI?
Io ho cominciato nei primi
anni ‘90 ad occuparmi di ma-
trimonio e spesso mi capitava
di percepire interesse quando
dicevo che facevo il fotografo e
poi subito disinteresse quando
dicevo che mi occupavo di ma-
trimonio. Questa cosa non mi
andava bene e ho lottato ne-
gli anni perché questa scarsa
considerazione cambiasse e
posso garantire che è cambia-
ta.
SUL WEB SEI
PARTICOLARMENTE ATTIVO
E, OLTRE AL SITO INTERNET,
HAI ANCHE DUE BLOG.
QUANTO È IMPORTANTE LA
RETE NEL TUO LAVORO?
I MATRIMONIALISTI NON SONO FOTOGRAFI MENO IMPORTANTI DEGLI ALTRI. NE È CONVITO IL
FOTOGRAFO DI FAMA INTERNAZIONALE FLAVIO BANDIERA. E LO DIMOSTRA CON LA QUALITÀ
DELLE SUE FOTO E DUE ASSOCIAZIONI AD HOC: L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FOTOGRAFI DI
MATRIMONIO E BEST OF WEDDING PHOTOGRAPHY
focus on
di Monica Papagna