Fin dall’infanzia armeggiava nella camera oscu-
ra con tutta la famiglia. Anche perché tutti i sa-
bati erano impegnati in matrimoni con i genito-
ri. E in effetti lo stile di Giorgio Fossati è davvero
particolare. Trasforma gli sposi in modelli, foto-
grafandoli nel suo studio in pose da arte d’avan-
guardia che hanno a che fare con le professioni
svolte da loro stessi. È arrivato persino a immor-
talare una giovane coppia che lavora nelle pom-
pe funebri! E alla fine nell’album che consegna ci
sono solo 15 foto: quelle che considera le perle.
“Spesso ai miei clienti chiedo a bruciapelo, dopo
averli ascoltati: “Vi sono simpatico? Perché dobbia-
mo piacerci se vogliamo arrivare sin là! ”. A volte
ho rifiutato dei servizi, perché non c’era empatia.
Ho sempre fotografato in direzione ostinata e con-
traria rispetto alla mentalità chiusa che spesso
accompagna i polverosi successi da mensola che
ci inducono a scattare senza far ricorso alla fantasia, o peggio
fidelizzandoci senza senso ad un brand fotografico solo per im-
pressionare il committente. Ho seguito il consiglio di Luciano
Siviero, un grande fotografo ritrattista: “Fotografa col cuore.“.
Aveva ragione! Avevo appena finito di illustrare i numerosi van-
taggi che mi hanno portato a scegliere dal 2007 Olympus come
attrezzatura ideale per il mio lavoro e la testa era improntata
solo sulla tecnica e non sull’istinto. Insomma non stavo “ascol-
tando” l’immagine che arrivava dal cuore, è lì che nasce l’in-
quadratura. La fotografia non è un risultato, ma un bisogno.”
PERCHÉ USI IL QUATTROTERZI DI OLYMPUS?
“Io vengo da Nikon prima e da Canon poi, nell’era digitale, anche
se ho iniziato a scattare con Hasselblad 500CM ed alcune Zenza
Bronica negli anni’80. Oggi grazie al fantastico mondo del quat-
troterzi di Olympus, che mi permette di non soffrire di polvere sul
sensore nel cambio dell’obiettivo, posso riutilizzare tutte le vec-
chie ottiche, incluse Nikon e Canon analogiche e digitali; addirit-
tura su 5 assi, oppure scegliendo quale ”asse” disattivare per fare
del mosso creativo. Amo il formato 4/3 perché è quello che mi
limita di meno. Posso infatti tagliare l’immagine in 6:6, 2:3, 16:9,
attraverso le mia OM-D e PEN direttamente in Live-View, sul mi-
rino da cui controllo e imposto anche le curve e l’istogramma pri-
ma dello scatto materiale, vedendone già il risultato. Come potrei
rinunciare a tutto questo! Siamo nell’era moderna o no? Perché
GIORGIO FOSSATI
A CACCIA DELLA SPONTANEITÀ
venir limitato da un vecchio ot-
turatore a specchio? Reflex?
Davvero roba vecchia.
QUALI OBIETTIVI
PREFERISCI USARE
DURANTE UNA CERIMONIA?
Utilizzo solo ottiche pro-
fessionali Olympus Zuiko
Top
Pro,
Hasselblad,
Voigtlander,
Carl
Zeiss.
Il mio preferito è un Voigt-
lander 25mm f 0,95, che gra-
zie al rapporto quattroterzi,
mantiene la luminosità a f
0,95 regalandomi però una
profondità di campo di un f 2
e con un’ iperfocale che parte
già da f 4,0. La mia fotografia
necessita di una nitidezza ai
bordi che solo il quattroterzi
può offrirmi.
L’APPROCCIO CON GLI
SPOSI È UN MOMENTO
FONDAMENTALE PER
STABILIRE L’EMPATIA
NECESSARIA, COME TI
COMPORTI AL PRIMO
INCONTRO?
Accolgo gli sposi in un salotto
molto lounge a luce e musica
soffusa. Poi io e il mio staff
ci sediamo in mezzo a loro,
separandoli,
ascoltandoli,
prendendo appunti sulla loro
vita, sui loro progetti futuri.
Questo clima mi permette di
poter capire se essere o no il
“ loro” fotografo e di dirlo ai
futuri sposi con franchezza.
Non ho né orari né dogmi.
Con il mio staff ( G.Carlo Sal-
vi, Alessandro Salvi, Domeni-
co Valente ) partecipiamo al
matrimonio dal mattino sino
alla fine perché lo scatto più
bello potrebbe arrivare anche
all’ultimo secondo. Ma il ser-
vizio continua anche dopo ed
al primo incontro preciso agli
sposi che loro ed alcuni invitati
dovranno posare in studio nei
giorni successivi o al ritorno
dal viaggio di nozze. Mi siedo
tra la gente, partecipo con la
fotocamera ai balli sapendo
che tutto prenderà forma e
senso solamente attraverso
l’unione tra la spontaneità di
quel giorno speciale e la posa
che si delinea nella mia sensi-
bilità di fotografo.
LUCE NATURALE
O ILLUMINAZIONE
ARTIFICIALE NEI TUOI
SCATTI MATRIMONIALI?
Prediligo sia luci naturali che
i flash wireless. Adoro i Bo-
wens 500 che accompagnano
IL FOTOGRAFO DI BERGAMO CHE SCATTA CON IL CUORE CREANDO IMMAGINI
DI AVANGUARDIA. QUANDO IL MATRIMONIO DIVENTA ARTE.
focus on
di Osvaldo Esposito
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...84