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WHO’S WHO
Felice Beato nasce nel 1833 da padre britannico e madre italiana a
Corfù,
allora protettorato britannico delle isole Ionie. Lui ed il fratel-
lo Antonio intraprendono a braccetto la carriera fotografica, creando
spesso e volentieri non indifferenti grattacapi agli archivisti per l’at-
tribuzione delle opere all’uno o all’altro.
Nel 1850 i due fratelli cono-
scono il fotografo ed incisore presso la zecca ottomana James Ro-
bertson,
con il quale apriranno una società, la “Robertson & Beato”.
Solo un anno dopo i due si recano in Crimea, per riprendere la caduta
di Sebastopoli, primo approccio del fotografo con la guerra.
Lasciata
la compagnia del cognato nel 1860 Beato viene inviato dall’India, per
documentare la spedizione anglo-francese della la seconda guerra
dell’oppio, in Cina.
Subito “makes himself at home”, fotografando i
luoghi più segreti ed inaccessibili ai rari turisti dell’epoca, seguendo
le orme di un solo fotografo prima di lui, l’italiano Giacomo Caneva.
In Oriente conosce l’artista illustratore Wirgman, collaboratore per
l’Illustrated London News.
Con lui fonda la “Beato & Wirgman, Artists
and Photographers” producendo, negli anni seguenti spettacolari fo-
tografie illustrate del Giappone.
Qui apre uno studio fotografico, “F.
Beato & Co., Photographers”, insieme ad alcuni collaboratori e foto-
grafi del luogo.
I lavori Native types e Wiewes of Japans, gli doneranno
fama e popolarità, soprattutto nel Vecchio continente. Nel 1873 viene
nominato Console Generale per la Grecia in Giappone.
Ritornato in In-
ghilterra, insegna di tecniche fotografiche, poi si trasferisce a Firenze,
dove muore nel 1909.
un uomo che dedi-
cò la sua vita della
scoperta di mondi
spesso inaccessibili
alla maggior parte
della
popolazione
occidentale. Un rin-
graziamento è quindi
d’obbligo per la sbir-
ciata che ha saputo
dare dal buco della
serratura di universi,
luoghi e popoli che,
per merito suo, pos-
siamo tutt’oggi an-
cora apprezzare.