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Per segnalare i vostri lavori da pubblicare
in queste pagine potete mandare una mail a:
oppure 35-70. Solo luce naturale, un maniacale
posizionamento di tutti gli oggetti presenti sulla
scena e uno o al massimo due modelli senza
identità. In genere è lo stesso Giordano amostra-
re la posizione che dovranno assumere i modelli,
così come farebbe un regista sul set cinemato-
grafico. Forse perché Sandro proviene da quel
mondo, infatti prima di impegnarsi in questo
progetto faceva l’attore e ha trasferito il suo know
how in fotografia.
In extremis raccoglie un attimo di black out del
corpo, vittima dello stress e della vita frenetica
che ci accompagna. I soggetti sono fotografati
sempre con il volto rivolto al pavimento, a con-
ferma dell’impossibilità di rendersi conto della
caduta, ma con un oggetto tenuto tra le mani,
tentativo estremo di salvare qualcosa di effi-
mero, ma più importante del corpo stesso.
“Viviamo in un mondo di volti stravolti dalla chi-
rurgia plastica con immagini fisse, stereotipa-
te, in cui la personalità si prostituisce a un mo-
dello di marketing prestabilito. Nei miei scatti
– afferma Giordano - ognuno salva un oggetto
che trattiene in mano a simboleggiare proprio
questa falsificazione dell’Io. Insieme agli og-
getti, ad esprimere questa finzione ci sono i
vestiti, le pettinature, le location e tutto quello
che è visibile nella foto”.
SANDRO
GIORDANO
Nato a Roma il 6 ottobre
1972, Sandro Giorda-
no studia scenografia
come disegnatore all’I-
stituto di Cinematogra-
fia e Televisione Roberto
Rossellini, ma subito
dopo le scuole superiori
inizia a lavorare come
tecnico luci e fonico in
giro per i teatri romani.
Nel 1993 studia reci-
tazione in una buona
scuola privata ma già
dall’anno
successivo
inizia il suo lavoro di
attore con registi come
Luciano
Melchionna
e Giancarlo Cobelli in
teatro, Dario Argento,
Davide Marengo, Car-
lo Verdone e sempre
Melchionna al cinema.
Stanco e soprattutto
nauseato dall’ambiente
dello spettacolo si tra-
sferisce a Barcellona,
città in cui vive dal 2010
continuando a torna-
re spesso a Roma per
partecipare all’evento
teatrale “Dignità Auto-
nome di Prostituzione”
al quale è profonda-
mente legato. Dall’otto-
bre del 2013, a seguito
di un banale incidente
in bicicletta, immagina
un mondo frenetico e
fatuo, legato a schemi
preconfigurati in grado
di annullare la volontà.
Nasce l’idea del pro-
getto In Extremis (corpi
senza pentimento) in
cui i soggetti diventano
vittime di un black out
che li porta a schiantar-
si al suolo senza alcuna
possibile reazione. Le
sue foto negli ultimi due
anni hanno fatto il giro
del mondo e sono state
pubblicate da numerose
FOTOCAMERE
ED OBIETTIVI
Corpo macchina: Nikon
D5500
Obiettivi: Nikkor 18-24,
35-70
