Foto-Notiziario Maggio 2016 - page 10

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e immagini statiche dei cibi ripresi nei classici still life cui siamo abi-
tuati stonano a confronto con le fotografie di Ryan Matthew Smith. Nei
suoi scatti la fotografia di food si anima, prende forma, vive e offre alla vi-
sta la visione entusiastica di cibi pronti sia per la mente sia per il palato. Il
fotografo statunitense, di base a Seattle, sul lago Washington, ha lavorato
alla pubblicazione di un volume straordinario: Modernist Cuisine, vincito-
re del James Beard Award come Cookbook of the Year nel 2011, diventato
un punto di riferimento per la tecnica fotografica utilizzata. Legato a un
progetto di più ampio respiro, che abbraccia anche il web, l’avveniristico
cooking lab denominato Modernist Cuisine fa capo a un altro professio-
nista, Nathan Myhrvold, un ricercatore di fisica quantistica, ex dirigente
Microsoft, ma grande appassionato di fotografia e cucina. Si deve a lui la
nascita di Modernist Cuisine: The Art and Science of Cooking. Qui grazie
al supporto di Ryan Matthew Smith ha messo in piedi un vero e proprio
laboratorio culinario dove la scienza e la fotografia hanno contribuito a
creare nuove ricette studiando nel dettaglio i processi di cottura. Lo staff
ha letteralmente fatto a pezzi non solo gli ingredienti, ma addirittura le
pentole, i robot da cucina e i forni utilizzati per produrre le pietanze. In
laboratorio, attrezzato con speciali macchinari in grado di tagliare il me-
tallo, produrre il sottovuoto e quant’altro, hanno tirato fuori l’anima dei
cibi, trasformando le ricette in qualcosa di mai visto prima.
RyanMatthewSmith ha fotografato tutto con la sua Canon 5DMark II usan-
do obiettivi macro 65mm1-5x, 180mm f/2.8 e zoom24-105 f/4, con illumi-
natori Broncolor da 3.200 watt; alla fine, dopo tre anni di lavoro sono state
di Osvaldo Esposito
UNO SPACCATO DELLA MODERNA
CUCINA ALTERNATIVA
Un nuovo modo di cucinare e di fotografare i cibi è alla
base del progetto Modernist Cuisine realizzato dal fotografo
americano Ryan Matthew Smith, un lavoro durato ben tre anni
DIETRO LA FOTO
scattate ben 140.000 foto usate per comporre
l’intera collana editoriale composta da sei volumi
e un totale di 2.400 pagine. Le foto sono presen-
tate su fondi bianchi o neri, con uno stile essen-
ziale e pulito inmodo da rendere netti i contrasti.
Il lavoro del fotografo statunitense non si è con-
cluso con lo scatto, costato comunque ore ed
ore di preparazione dei cibi, cucinati e costante-
mente sottoposti a prove di laboratorio durante
le sessioni di shooting. Una parte consistente
del lavoro è stata fatta in post produzione, Ryan
infatti è laureato presso l’Istituto d’Arte di Se-
attle ed è un esperto di digital imaging. Nelle
sue immagini il fotoritocco è predominante,
ma senza trucchi eccessivi: i filtri sono appli-
cati solo per evidenziare dettagli e rimarcare i
colori o per isolare lo sfondo. Nelle foto in cui
si vedono le sezioni trasversali di tegami e bar-
becue sono state effettuate esposizioni multiple
montate in post produzione, facendo attenzione
a mantenere la luce costante in tutti gli scatti.
Il risultato di questo lavoro, durato ben tre anni,
ha prodotto una vera e propria enciclopedia per
chi si occupa di fotografia professionale di food.
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