Foto-Notiziario Dicembre 2015 - page 76

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È possibile controllare le eventuali mo-
difiche – e approfondimenti – alla pagina
I colleghi che nel corso del 2015 hanno
fatturato meno di 30.000 euro potreb-
bero avere interesse a considerare di
“passare” con il 2016 a essere contri-
buenti minimi.
In poche parole, i vantaggi:
a) esclusione dal campo IVA, il che si
traduce in un vantaggio competitivo no-
tevole se si lavora prevalentemente con
i privati (non si deve far pagare l’Iva al
proprio cliente).
b) esclusione dagli Studi di Settore, il
che può rappresentare un bel sospiro
di sollievo.
c) significativa semplificazione contabile.
d) riduzione della tassazione diretta; al
posto di Irpef (che parte dal 23%) più
addizionali regionali ed eventuale Irap,
si paga un’imposta sostitutiva del 15%
(per le nuove attività, ridotta al 5% per i
primi 5 anni).
e) riduzione al 65% dei contributi Inps, nel
Quando l’attività diventa minima
Entro la fine dell’anno è possibile valu-
tare – con l’aiuto del proprio fiscalista
– se impostare diversamente la pro-
pria contabilità, nel caso qualcosa fosse
cambiato nei margini di guadagno
Decisamente meno allettante e meno at-
tesa, oltre alla Natività di Nostro Signo-
re, a dicembre arriva anche la “legge di
Stabilità”, che una volta veniva descritta
come “Finanziaria”.
Discussa in dicembre e approvata entro
fine anno, la Legge di Stabilità porta con
sé diversi correttivi di rotta, incentrati sul
bilancio dello Stato.
Bene.
Da qualche anno a questa parte, questa
legge “natalizia” comprende modifiche
e incentivi per le nuove attività o, ed è il
caso degli ultimi due anni, per le attività
a basso reddito; quelle, cioè, che fruttano
magri guadagni.
Quelli che vorrebbero essere incentivi a
volte non lo sono, oppure non sono poi
così determinanti, perché regalano da
una parte ma sottraggono dall’altra.
Di fatto, è impossibile determinare a prio-
ri se un regime fiscale sia davvero conve-
niente o meno, perché le variabili perso-
nali che concorrono sono davvero molte;
con queste brevi note vogliamo però sug-
gerire alcuni elementi che potrebbero
risvegliare l’attenzione; poi, se ne potrà
discutere con il proprio fiscalista che, co-
noscendo la situazione nel dettaglio, po-
trà far decidere con cognizione di causa.
I NUOVI MINIMI FORFETTARI
Questo testo viene redatto molte settima-
ne prima che la legge di Stabilità venga
definitivamente discussa e approvata, e
quindi alcuni aspetti potrebbero mutare.
Verifica quindi con il tuo fiscalista che la
norma venga approvata – a fine dicembre
– con le caratteristiche annunciate.
caso delle imprese artigiane.
Nessuna riduzione per i liberi professio-
nisti, che però pagano solo sull’effettivo
fatturato, senza minimale.
In poche parole, gli svantaggi:
a) il reddito viene calcolato forfettaria-
mente, e le spese non sono più dedu-
cibili analiticamente. Per le prestazioni
fotografiche, si deduce a forfait il 22%
degli incassi. Se le spese reali sono
maggiori, sono indeducibili. Per capirci:
fatturando 10.000 euro, 7.800 euro ven-
gono tassati (al 15%).
Per le attività di commercio (fotonego-
ziante) la percentuale di spese deducibili
forfaittariamente è del 60% (la redditività
è calcolata al 40%, e il limite di fattura-
to per essere considerati “minimi” è di
50.000 euro all’anno).
b) l’Iva non viene applicata, ma è anche
non recuperabile: il che significa che l’Iva
pagata sugli acquisti diventa un costo.
La indeducibilità delle spese effettive (che
sono calcolate forfettariamente) e la non
recuperabilità dell’Iva si traducono in uno
svantaggio pesantissimo per chi ha spese
alte, mentre non sono poi un gran proble-
ma – considerati i vantaggi – per chi ha
spese basse.
Per approfondire il tema, e avere indica-
zioni aggiornate, è possibile consultare
la pagina:
/
minimi.htm
Si sottolinea che è indispensabile valutare
la convenienza o meno nel proprio caso
basandosi sulla propria personale situa-
zione contabile, con l’aiuto di un esperto.
IL FOTOGRAFO MINIMO
Fatturato annuo nel 2015
inferiore a 30.000 euro, spese
e consumi durante l’anno
oltre il 20-25% degli incassi
Restare nel regime normale, con deduzione analitica dei
costi; controllare il proprio studio di settore valutandolo
con software Ge.Ri.Co. dell’Agenzia delle Entrate (vedi
video a: youtu.be/FNZNUYBNejw )
Fatturato annuo inferiore a
30.000 euro, spese e consumi
durante l’anno contenibili
sotto il 20-25% degli incassi
Se i propri clienti sono in prevalenza privati, e’
probabilmente preferibile optare, dal 2016, per il regime
minimo forfaittario.
Se i clienti sono in prevalenza aziende, la convenienza per
il regime forfaittario potrebbe essere in discussione.
Fatturato annuo superiore
a 30.000 euro, problemi con
studio di settore
Controllare il proprio studio di settore Entrate
(vedi video a: youtu.be/FNZNUYBNejw )
Tenere presenti i casi di “imprese Multiattività”, descritto
al piede di pagina 3 delle Istruzioni generali degli Studi
(vedi
)
Tenere presente che si puo’ non tenere conto del valore dei
beni strumentali non utilizzati (punto 9.6.1 circ 58/2002)
Fatturato annuo superiore a
30.000 euro, nessun problema
con studio di settore
Stappare bottiglia di buon spumante, e brindare
Ipotesi applicabili ad attività già esistenti nel 2015
(confrontare la propria situazione rivolgendosi ad un esperto)
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