Foto-Notiziario Febbraio-Marzo 2016 - page 78

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con la sperimentazione e la valutazione di
fattibilità che qualsiasi attività attraversa,
prima di consolidarsi in reale professione
o impresa.
La richiesta, invece, mira a evidenziale
l’incongruenza dell’utilizzo, di durata in-
definita, di una millantata natura occa-
sionale di attività di fatto “minime”, si, ma
professionali.
Cosa è corretto
a)
È in posizione corretta il fotografo che,
per esercitare in regola la sua attività,
apre una posizione fiscale apposita (od
aggiunge come codice di attività seconda-
ria, ad una già esistente, il codice Ateco
74.20.19).
Se i clienti sono pochi, ed il fatturato al di
sotto dei 30.000 euro all’anno, può man-
tenere una posizione da libero professio-
nista contribuente minimo forfaittario: le
tasse si pagano in proporzione ridotta, la
contabilità è molto semplificata, si paga-
no imposte solo se si hanno redditi, ed in
diretta proporzione con i guadagni (niente
studio di settore).
b)
È in posizione corretta il privato cittadi-
no che, solitamente in tutt’altre faccende
affaccendato, si trova ad effettuare una
prestazione occasionale, che deriva dal
fatto che - per caso - qualcuno gli chie-
da una prestazione, sapendolo essere un
bravo autore fotografo.
A fronte di queste collaborazioni, è pos-
sibile descrivere fiscalmente il compenso
- fino ad un massimo di 5.000 euro all’an-
no - con una ricevuta per prestazione oc-
casionale, soggetta a ritenuta d’acconto.
Attenzione, però: “occasionale” significa
“che capita per caso”.
Quando ci si organizza per ricercare e ge-
nerare clientela, non si è più davanti ad
alla ricerca di chiarezza in tema di concorrenza professionale
Nessuna “caccia alle streghe”, ma sem-
plicemente regole che valgano per tutti
È possibile che ti sia imbattuto, nelle ul-
time settimane, nella notizia di un’opera-
zione di sostegno ad una semplice - ma
importante - richiesta all’Agenzia delle
Entrate: che l’Amministrazione Finan-
ziaria, cioè, si esprima con una nota che
aiuti a portare chiarezza nella definizione
di un più chiaro “confine” fra occasiona-
lità e professione, nello specifico settore
fotografico
In breve: cosa si chiede, e perché
a)
A differenza delle altre “branche” di
attività che, incentrate sui servizi alla per-
sona, si prestano all’offerta di servizi di
“sottobosco” (ad esempio: acconciatori,
idraulici, taxi, eccetera) il settore fotogra-
fico assiste ad un fenomeno di massa, do-
vuto alla capillare e pervasiva diffusione
del mezzo. Non abbiamo idraulici di mas-
sa, taxisti di massa, eccetera... mentre il
fenomeno legato alla fotografia ha gene-
rato e sta consolidando una distorsione
di mercato dovuta non solo alla dinamica
sleale dell’esercizio in nero, ma anche
alla diffusione e numerosità dei casi.
b)
La richiesta all’Agenzia delle Entrate
punta a poter disporre di una sorta di “in-
formativa” che - anche grazie alla diffon-
dibilità “sociale” della nota, aiuti a ridurre
il fenomeno grazie alla comprensibilità
ed al riferimento diretto ed immediato
all’ambito fotografico (e non, in generale,
al concetto di occasionalità o professiona-
lità in astratto).
c)
Non c’è assolutamente intenzione di
demonizzare la fisiologica, ammissibile e
per molti versi desiderabile fase iniziale,
nella quale la prestazione di servizi oc-
casionali è assolutamente connaturata
una situazione “occasionale”, ma ad una
- pur se nascente - attività professionale
(vedi il punto precedente), eventualmente
di contribuente minimo.
Cosa riteniamo non essere corretto
c)
Non è corretta la posizione di chi, so-
stenendo di fare ciò per hobby, diletto o
soddisfazione personale, di fatto cerca
attivamente clientela, innescando quel-
la intenzionalità, organizzazione ed agire
abituale che rappresentano una profes-
sione, anche se nascente, e non un fatto
casuale, “occasionale”, appunto.
Proporsi attraverso un sito internet o un
profilo social non per - semplicemente
- condividere e discutere la propria cre-
atività, ma con l’esplicita o implicita sol-
lecitazione di lavori commissionati, non
ha nulla di occasionale, e nemmeno di
amatoriale.
Anche se i lavori sono pochi, la natura
della promozione in Rete con ricerca di
clientela implica:
1) che l’offerta sia continuativa (ed ecco
l’abitudinarietà);
2) che sia organizzata e finalizzata alla ri-
cerca di clientela e committenza ;
3) che sia offerta ad una pubblico virtual-
mente senza limiti.
Cosa si chiede
Semplicemente, si chiede che l’Ammini-
strazione Finanziaria prenda atto delle di-
mensioni del fenomeno, sempre crescen-
te e causa di perdita di gettito (da una lato)
e di scoraggiamento e sfiducia (dall’altro),
e lo faccia con una nota o risposta ufficia-
le, che possa essere utilizzata come mez-
zo interpretativo e guida.
Trovi dettaglio e notizie sull’evolversi della
cosa al minisito:
“PHOTOGRAPHERS” OCCASIONALI
E FOTOGRAFI PROFESSIONISTI
1...,68,69,70,71,72,73,74,75,76,77 79,80,81,82,83,84,85,86,87,...88
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