Foto-Notiziario Gennaio/Febbraio 2015 - page 72

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UN PASSO NELLA STORIA
di Edoardo Sansonne
UNA VITA DA REPORTAGE
Henri Cartier-Bresson è considerato il padre del
fotogiornalismo con scatti e ritratti che hanno documentato
la realtà e la storia attraverso il suo obiettivo
H
enri Cartier-Bresson è un mostro sacro del fotogiornalismo e del
reportage. Sotto la luce del suo immenso sguardo tutto scintilla,
ogni immagine diventa una storia, ogni storia si anima dei suoi
protagonisti, i suoi volti, i suoi personaggi. Il ritratto, non è semplice
inquadratura, è un eloquente racconto di vita.
Bresson è francese, nasce a Chanteloup-en-Brie nel lontano 1908. Il suo
primo approccio artistico avviene attraverso la pittura, affascinato dal
surrealismo si inserisce nell’ambiente grazie agli amici Jaques-Emile
Blanche e André Lhote. Manterrà un forte legame con il surrealismo
fotografico ispirato a Eugène Atget, contribuendo alla sua promozione.
La fotografia lo coglie quasi di sorpresa, fu uno scatto di Martin
Munkacsi a colpirlo nel profondo: “È stata quella foto a dar fuoco alle
polveri, a farmi venir voglia di guardare la realtà attraverso l’obiettivo”.
Decide dunque di acquistare la sua prima
macchina fotografica, niente di meno che una
Leica 35 mm con lente 50 mm, sarà la sua
fedele compagna per molti anni.
Verso la metà degli anni Trenta fa la
conoscenza di David Seymur ed Endré
Friedmann, che verrà poi ricordato col nome
di Robert Capa. Con i due amici si crea
un’empatia stimolante dove Bresson sviluppa
e affina il suo concetto di fotografia. Un giorno
sarà considerato il padre del fotogiornalismo.
Contemporaneamente lavora nel campo del
cinema, affiancando dapprima il regista Jean
Henri Cartier-Bresson
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