L’
essere umano al centro, ma il fuoco è
globale. Gli scatti di Leonard Freed sono
racconti che hanno un inizio ma non una fine.
Sembra incredibile quanto si possa dire di
una persona in quel minuscolo riquadro di re-
altà che è una fotografia: chi, dove, quando,
perché. Tutte domande alle quali Freed è in
grado di rispondere con un solo sguardo, la
storia di una vita un battito di ciglia.
Leonard Freed è prima di tutto ricercatore,
sensibile a tutto ciò che riguarda l’essere
umano. La sua indagine non si ferma mai al
soggetto in primo piano: l’importanza che at-
tribuisce al contesto e all’ambiente nel qua-
le i suoi personaggi vivono è ciò che lo rende
unico. Nelle sue immagini ogni singolo, mi-
nuscolo frammento di pellicola si traduce in
un indizio ed è così che pezzo per pezzo un
immenso puzzle si compone davanti a noi.
Freed ci regala l’incipit di un racconto che
noi spettatori possiamo continuare a scrive-
re a occhi chiusi.
«Voglio una fotografia che si
possa estrapolare dal contesto e
appendere in parete per essere
letta come un poema»
Il suo lavoro è permeato da un costante stu-
dio antropologico ed etnografico delle comu-
nità tradizionali. L’interesse di Leonard Freed
è per la vita della gente comune, attratto dal
calore e dalla spontaneità di persone auten-