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di Edoardo Sansonne
LASSÙ QUALCUNO
CI GUARDA
Google Earth, il software che genera immagini
virtuali attraverso foto aeree e immagini
satellitari, ci fa visitare la Terra con un click
S
iamo nel 2015 e la nostra quotidianità è
da anni divisa fra spazi reali e virtuali, il
corpo in un posto, la mente in un altro. O in
molti altri in questo caso. Google Earth è il
luogo virtuale che raccoglie in se tutti i luoghi
fisici del pianeta. Il più vasto esempio di fo-
tografia dall’alto mai esistito. Come direbbe
Jamiroquai: “Travelling Without Moving”.
Google Earth è un software sofisticato che
genera immagini virtuali attraverso un coc-
ktail di fotografie aeree, immagini satellitari
e telerilevamenti. Il risultato? Si può visita-
re tutto il mondo in un click. Inizialmente il
programma si chiamava Keyhole, dal nome
della società che lo stava sviluppando. Nel
2004 tuttavia Google se ne impossessa svi-
luppandolo ulteriormente.
Lo step successivo è stato il passaggio alla
tridimensione: utilizzando i dati raccolti du-
rante la missione “NASA Shuttle Radar To-
pography”, Google ha dato volume a edifici e
catene montuose. A rendere ancora più inte-
rattiva quest’immensa piattaforma online si
aggiunge anche la possibilità, da parte degli
utenti, d’inserire dati e informazioni su spazi
e luoghi in modo da rendere ancora più det-
tagliata la mappa virtuale. Alcuni utenti hanno
infatti minuziosamente ricostruito modellini
3D di molti edifici storici di città come Parigi,
Londra o Milano. Ecco che Google, sempre
sul pezzo, ha messo a disposizione un sof-
tware online per la modellazione tridimen-
sionale. Tuttavia critiche e perplessità non
mancano di certo. Le fotografie sono infatti
a una definizione talmente elevata che molti
governi hanno espresso preoccupazione per
via del fatto che le immagini potessero mo-
strare obiettivi militari sensibili. Addirittura
Hamas ha ammesso di aver utilizzato Google
Earth per pianificare attacchi con missili ba-
listici da Gaza a Israele.
Ma Google Earth è stato solo l’inizio; l’ha se-
guito subito Google Maps, mappa stradale
globale che fornisce oggi un servizio di navi-
gazione satellitare. Poi sono arrivati Google
Moon e Google Mars, i due corpi celesti più
vicini a noi sono oggi disponibili per un tour
online. Per chiudere il cerchio arriva nel
2007 Google Sky, una piattaforma che con-
sente di esplorare l’universo conosciuto at-
traverso le fotografie scattate dal Telescopio
spaziale Hubble.
Lode alla fotografia, ma soprattutto onore a
chi nel lontano 1860 salì su quella mongolfie-
ra e scattò la prima fotografia aerea di Boston
da circa 630 metri di altezza. Eh, il progresso.v