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di Edoardo Sansonne
LA STORIA DALL’ALTO
La prima fotografia aerea fu scattata nel lontano 1856 dal
francese Nadar, che su una mongolfiera immortalò Parigi.
La sua impresa segnò l’inizio di ricerca e sperimentazione
È
il 1856 quando il fotografo francese Felix
Tournachon, detto Nadar, scatta la pri-
ma fotografia aerea della storia dalla sua
mongolfiera in volo su Parigi. Oggi, quasi
due secoli più tardi, fotografare dall’alto con
i droni è diventato alla portata di tutti. Come
ci siamo arrivati?
Dopo l’impresa di Parigi iniziano la ricerca e la
sperimentazione: dirigibili, mongolfiere, pal-
loni areostatici e persino aquiloni diventano i
“cavalletti volanti” dove posare i nuovi proto-
tipi di macchine fotografiche planimetriche.
Negli stessi anni, oltre oceano, la fotografia
aerea viene utilizzata per la prima volta duran-
te la guerra di secessione per scopi militari.
La sperimentazione in campo bellico continua
nei primi anni del ‘900, quando un fotografo
europeo sviluppa una piccola fotocamera da
applicare ai piccioni viaggiatori impostata per
scattare in maniera automatica. Il Corpo spe-
ciale dei Piccioni Bavaresi raccolse informa-
zioni sensibili strategicamente fondamentali
nel corso del primo conflitto mondiale.
È proprio durante la guerra che la qualità delle
macchine fotografiche migliora in maniera so-
stanziale: gli apparecchi sono in grado di cat-
turare immagini nitide anche durante voli di
ricognizione aerea, persino se scattate a mano
dal pilota. La nazione che maggiormente uti-
lizzò i rilievi fotografici aerei fu la Germania
detenendo un record di circa 4000 fotografie al
giorno, mappando così integralmente il siste-
ma di trincee del fronte occidentale.
Nel secondo conflitto mondiale furono inve-
Qui sopra, veduta aerea
di Parigi, di Nadar.
A sinistra, la prima foto
dello spazio.
A destra, veduta aerea
di San Francisco dopo il
terremoto del 1906.
Nella pagina a fianco,
ritratto di Nadar