Foto-Notiziario Giugno 2015 - page 32

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I
numeri possono calcolare l’entità di una
passione? Forse sì, rigore scientifico a
parte. I 150 Paesi visitati e fotografati in circa
20 anni svelano quella di Davide Scagliola,
che ha vissuto a lungo cambiando patria
per molti mesi l’anno. E poi, un giorno,
fermarsi un po’, complice suo figlio Gabriele
e l’agenzia di fotogiornalismo Parallelozero,
fondata con Sergio Ramazzotti, Bruno
Zanzottera e Alessandro Gandolfi. Ma
interrotto il nomadismo, non ha certo smesso
di vivere di fotogiornalismo. Impossibile per
uno che a 19 anni era a Bangkok a cercare
di entrare in Cambogia per intervistare il
dittatore Pol Pot. “Era il ‘93, ‘94 all’epoca
dei Kmher rossi. Nessuno ce l’aveva ancora
fatta. E neppure io ci sono riuscito. Alla
fine è stato un giornalista francese qualche
mese dopo a “rubarla”. Nonostante fossi
molto determinato: andavo oltre il confine
ogni giorno con i passaggi dei camion
degli aiuti umanitari. C’erano diverse ong
che avevano accesso ai campi profughi e
speravo di incontrarlo o di trovare un gancio
per avvicinarlo. Questa esperienza è stata
sufficiente a farmi capire quale percorso
prendere: ho capito che non sarei mai stato
un fotoreporter di guerra”. E che avrebbe
voluto invece illustrare un po’ il mondo
secondo il suo sguardo. Detto fatto, poco dopo
incomincia a lavorare per le migliori riviste di
fotoreportage degli anni ‘90, Gente, Atlante,
Gulliver e D di Repubblica, ma collaborava già
da un po’ con la Stampa a Torino scrivendo
recensioni musicali. Ora parte per un
viaggio all’anno e il resto del tempo coordina
Parallelozero, che è come volare nel mondo
da una scrivania: “Perché nonostante ci
sia stata la crisi dei periodici di turismo e
reportage (i luoghi si possono vedere con
qualsiasi mezzo oggi dalla tv al web) c’è
ancora molto da scoprire: le storie delle
L’INCONTRO
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