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lorenzo scaccini
Che tipo di approccio hai
con i bambini?
I bambini di pochi mesi sono i più facili da fo-
tografare. Ti devi adattare totalmente ai loro
ritmi, ai tempi dell’istinto vitale. Se piangono
si aspetta, se dormono gli si lascia tempo, se
devono mangiare bisogna farli mangiare, è ne-
cessario rispettare i loro tempi in tutto.
Il segreto, per i piccoli e per i più grandi grandi,
è quello di stare in mezzo alla fotografia con
loro. Ti devono sentire, devi riuscire a creare
un ambiente tranquillo in modo che possano
percepire la tua personalità. Non c’è un si-
stema preciso che vada bene per tutti. Io mi
invento dei giochi per farli divertire perché co-
munque il bambino deve fare il bambino. A me
piace vederli che sorridono e si divertono. Nor-
malmente poi vanno via felici dopo lo shooting.
L’attrezzatura per questo
tipo di fotografia prevede
delle focali non troppo
lunghe. Quali usi?
Esatto, normalmente utilizzo uno zoom 24-
70mm con la Canon, non uso mai il 24, ma
parto dal 50mm. Mi piace stare in mezzo a
loro, il tele invece mi allontana troppo dal
centro di quello che succede sul set. Uso il
tele sono ed esclusivamente se è stato richie-
sto da un cliente.
Il fotografo è l’esterno, quello che sta fuori dal set, ma è anche quello
che comanda il branco e se sei lontano non riesci ad essere il capo.
Sono il primo che si diverte e ovviamente loro lo percepiscono e mi
seguono.
Ci descrivi il resto della tua attrezzatura?
Utilizzo anche il dorso digitale Phase One, soprattutto quando devo
fare affissioni e grandi cataloghi. Per quel che riguarda i flash invece
mischio gli Speedotron con i Broncolor perché ognuno ha delle carat-
teristiche particolari. Il comune denominatore è ovviamente la veloci-
tà, i bambini sono rapidi e io non posso perdere tempo con tempi di
ricarica troppo lunghi.
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