Tutto iniziò nel 1914 a Bompietro in Sicilia. Ro-
berto, infatti, è un figlio d’arte. Il nonno e il padre
facevano lo stesso mestiere. “Ricordo ancora
quando mio padre scattava le foto nel suo stu-
dio utilizzando come illuminazione artificiale il
“lampo” a polvere di magnesio!”.
Mio padre era molto preciso nella fase di prepa-
razione del soggetto da immortalare: potevano
passare anche 15 o 20 minuti prima di sentire
“il botto” della polvere di magnesio che prende-
va fuoco. Ho vissuto tutte le principali rivoluzio-
ni della fotografia. All’inizio lavavo sotto l’acqua
corrente le lastre di vetro 6x9; negli anni a segui-
re ho assistito al lancio delle prime pellicole di
plastica (6x9-13x18-18x24), iniziando un percor-
so di ricerca e di studio della luce che raggiunge
il vertice con l’avvento prima della pellicola 135
mm a rullo e poi del 120 formato 6x6.
QUALI SONO STATE LE PRIME MACCHINE CHE HAI USATO?
Hasselblad. Poi nel 2000, la svolta del digitale.
DA CHI TRAI ISPIRAZIONE PER I TUOI SCATTI?
Non c’è un fotografo in particolare a cui mi ispiro, mi piace
seguire i lavori pubblicitari di diversi artisti, e seguo con inte-
resse diversi gruppi di fotografi matrimonialisti presenti nei
social network. Mi appassiona il ritratto in genere, ma nei ma-
trimoni amo immortalare i soggetti in un mood naturale.
QUALI STRUMENTI USI OGGI E COME DEFINIRESTI IL TUO
STILE?
Uso macchine Canon. Ho una 5D Mark II ed una 5D Mark III.
Ho diversi obiettivi, ma quelli che prediligo sono il 50 mm e
70/200 mm.
In base al taglio fotografico e a ciò che voglio comunicare foto-
grafo sia con luce naturale sia con luce artificiale, soprattutto
flash. Molto spesso mi capita di mescolare entrambe le luci.
IL TUO RAPPORTO CON GLI SPOSI?
Se non stabilissi a priori un rapporto di complicità con gli spo-
si, non potrei riuscire a fotografarli. Se si fidano di me, riesco
a portare a casa risultati eccellenti, perché sono chiaramente
predisposti alla perfomance fotografica nonostante l’emozio-
ROBERTO INZINNA
IL FOTOGRAFO
DEL SECOLO SCORSO
ne che contraddistingue un
giorno particolare della loro
vita.
Prima di iniziare a fotografa-
re cerco di stabilire un clima
di serenità parlando con loro.
In genere gli faccio molti
complimenti, per metterli a
proprio agio.
Superato il rodaggio dei pri-
mi scatti, diventa tutto un
bellissimo gioco. Mi diverto
davvero! Penso che bisogna
sempre stupirsi e divertirsi
come fanno i bambini, per
trarre il meglio da ogni cosa.
DALLA POLVERE DI MAGNESIO ALLA PELLICOLA FINO AL DIGITALE.
ROBERTO INZINNA CONOSCE LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA. E NON SI È ANCORA FERMATO
focus on
di Osvaldo Esposito
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