16
di persone, per cui resta più
tempo da dedicare alla preci-
sione del piatto e agli accorgi-
menti estetici di presentazio-
ne del cibo.
Ti senti di far parte più della
categoria food o foto?
Mi sento totalmente food,
principalmente perché non
ho le conoscenze fotogra-
fiche di un vero fotografo,
soprattutto quelle di illumi-
nazione. Sono una cuoca che
dà molta attenzione al lato
estetico. Se porto un piatto
davanti alla macchina foto-
grafica spesso è diverso da
come l’avevo pensato inizial-
mente, perché nella mac-
china fotografica l’aspetto
cambia completamente e
bisogna quindi ripensare ab-
bellimenti e proporzioni. Di
fatto il food stylist non invade
mai la sfera del fotografo, a
volte anzi è il fotografo stes-
so che interviene per cam-
biare il piatto.
Perché un fotografo dovrebbe
decidere di lavorare con una
food stylist e non solo con uno
chef?
Lo chef non è abituato a la-
vorare sul set. Il food stylist
invece vive sul set e nella
borsa ha sempre colori, per
alimenti e non, pinzette da
dentista per sistemare i piatti
e pennelli, che spesso in un
piatto fanno la differenza. Il
food stylist ha un’attenzione
al cibo visto dalla fotocamera
che uno chef non ha.
Ultimamente si vedono sem-
pre più cibi veri, sembra che
ci sia davvero un’inversione
di tendenza. Dove è necessa-
rio lavorare con il cibo finto?
E dove è invece possibile la-
vorare con il cibo vero. Cosa
secondo te è meglio?
Il cibo finto si utilizzava tanto
tempo fa, ormai da qualche
anno non va più. Nel table top,
in cui ci sono effetti speciali, è
ovvio che il cibo debba esse-
re finto, o meglio, può anche
essere vero, ma deve essere
necessariamente trattato con
altri elementi - per esempio,
lucido da scarpe - quindi di
fatto non è edibile. La ten-
denza attuale è però quella
di fare tutte “scelte vere” e
quindi, per esempio, si lucida
con l’olio e non più con il lu-
cido da scarpe. Il cibo è reale
e commestibile, anche se poi
magari non è buono perché,
ad esempio, potrebbe esse-
re stato tolto dal forno quasi
crudo. L’ultimo lavoro che ho
fatto è stata la creazione di
ricette per Olio Sasso. I piatti
erano veri e, pur mantenendo
certamente una grande cura
estetica, il cibo era stato cu-
cinato per essere mangiato.
Gli utenti che leggeranno la
ricetta dovranno essere spinti
a ripeterla e, nel momento in
cui la realizzeranno, dovranno
ottenere lo stesso risultato del
ricettario.
1...,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17 19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,...76