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Quali sono le difficoltà di lavorare con il cibo vero?
È una difficoltà enorme. In particolare, ci sono alcuni piatti molto complessi, come il pesce e la
carne, la cui preparazione richiede una certa esperienza, perché di base sono cibi non molto ac-
cattivanti. Bisogna sapere aggiungere opportunamente una fogliolina di alloro, dei pomodorini,
una verdura che faccia da contrasto con il colore della carne, una tovaglia dal colore molto forte,
per esempio. Il soggetto rimane la carne, ma l’attenzione viene rivolta anche ad altri elementi
compositivi. Inoltre, è fondamentale sapere scegliere dei piatti e dei fondi che aiutino a valorizzare
il piatto. Insomma un buon risultato viene dal perfetto connubio di tutte queste cose.
Ci racconti un aneddoto curioso?
Un giorno stavo seguendo una deliziosa food stylist su un set e dovevamo preparare un piatto
di pasta con verdure. Tra queste verdure ci doveva essere un peperone. La food stylist aveva
comprato cinque cassette di peperoni, per sceglierne soltanto uno. Ad un certo punto, abbia-
mo scoperto che la comunicazione all’interno del set non aveva funzionato a dovere: il regista
infatti voleva un peperone che stesse in piedi, mentre la food stylist aveva capito che avrebbe
dovuto stare sdraiato. Quindi, ovviamente, nessuno dei peperoni che aveva comprato poteva
andare bene. Vi risparmio i dettagli, ma quell’episodio mi ha fatto capire come in questo lavo-
ro si debba essere sempre perfettamente preparati ed avere pronto un piano B. E anche uno
C. Se è necessario. E anche a improvvisare. Il mio prossimo futurpo è sul web: il mio blog si
chiamerà “Angelina s’infarina”.
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