Foto-Notiziario Maggio 2016 - page 51

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come vi siete uniti e cosa vi
accomuna?
Ci siamo uniti per realizzare libri e video per al-
pinisti, viaggiatori, sport di azione in genere, per
mettere al massimo la nostra professionalità di
ognuno di noi, foto, video, scritto. Ci accomuna lo
spirito del viaggio, dell’avventura, dell’alpinismo,
andando sempre su luoghi fuori dalle piste battu-
te. Ci affascina fotografare e documentare questi
atleti dell’estremo e raccontare in questi viaggi le
persone incontrate e le varie tematiche di questo
mondo, sfruttamento di persone, del territorio,
dell’inquinamento, della deforestazione, dei po-
poli senza terra etc.
L’ultimo viaggio che avete
fatto è stato in Amazzonia per
raccontare la storia di Don
Camillo Faresin. Come ne siete
venuti a conoscenza e cosa vi
ha colpito maggiormente?
Io sono di Breganze (Vicenza) e conoscevo di fama
questo vescovo missionario in Amazzonia, non
avrei mai immaginato un giorno di andare sulle
sue tracce. Il primo contatto l’ho avuto con l’onlus
Mons. CamilloFaresinnel 2005, onlus fondata dai
nipoti Guido e Sante Faresin, dopo la morte dello
zio avvenuta nel 2003. Nel 2005 al ritorno della
spedizione boliviana ci fermammo una settimana
a Guiratinga, in Brasile, per capire e raccogliere
già delle testimonianze di Mons. Camillo Faresin.
Solo nel 2015 siamo riusciti a realizzare questo
progetto del libro e del documentario, realizzato
nel tempo record di un mese di permanenza in
Brasile. La cosa che più mi ha colpito è stato il
ricordo di tutta una comunità brasiliana, e il fat-
to che, oltre ad essere un grande missionario,
èstato un grande imprenditore, ha costruito con
le offerte di molti italiani, in parte molti vicentini,
e con gli aiuti anche degli ebrei che aveva salvato
nell’ultima guerra nel periodo che era a Roma,
ha realizzato scuole, ospedali, ospizi, fabbriche
di mattoni e una fabbrica di serramenti per re-
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