Foto-Notiziario Febbraio-Marzo 2016 - page 42

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di Antonio Armnano
SCENE DA UN
MATRIMONIO ALL’EST
Viaggio attraverso le nozze in Ucraina e in
Uzbekistan. Tradizioni, aneddoti, curiosità
e certezze che si tramandano sul “grande giorno”
H
o sempre avuto un debole per i negozi di
vestiti da sposa dei paesi dell’Est. Scal-
cinati, con abiti di un bianco un po’ ingrigi-
to esposti in vetrina. Se fossi Milan Kundera
elaborerei una teoria sul rapporto tra sociali-
smo reale e abiti da sposa dimessi e polvero-
si. Ho fotografato alcuni di questi negozi. Per
esempio uno Praga, nel quartiere di Žižkov,
vicino al centro ma popolare, abitato da zin-
gari, dove dormivo in una pensione economi-
ca gestita da ucraini.
A Žižkov si trovava la fabbrica di amianto dove
Kafka ha lavorato presso il cognato e anche
il cimitero dove è sepolto. I negozi di vestiti
da sposa dei paesi dell’Est mi colpivano per
contrasto al perbenismo piccolo-borghese
della cittadina dove sono cresciuto. Vale a
dire Voghera. Dove la vista di un outlet, Mon-
do Sposi, con svariate vetrine scintillanti e
piene di vestiti, accompagnava immancabil-
mente ogni gita fuori porta domenicale ver-
so Rivanazzano e Salice Terme. Capitava di
vedere anche delle coppie che si fermavano
a guardare le vetrine.
Il corrispettivo fotografico di questa cerimo-
nialità patinata erano i negozi con esposte
foto di sposi a Voghera. Negozi di fotografia
intendo. Con foto ingrandite, lucidissime,
ritoccate, artificiose... Tutti si fermavano a
guardarle per capire chi si era sposato, dove
e con chi. Le foto delle vetrine dei negozi da
sposa scattate nei paesi dell’Est dovevano in-
vece essere povere, sgraziate, come tutte le
foto che facevo nei paesi dell’Est. Dovevano
trasmettere quell’atmosfera disadorna e sfo-
cata. Il mio sguardo sgraziato e disgraziato.
Dovevano in altre parole essere brutte per il
soggetto e non solo.
In Ucraina nel 2010 ho fotografato un negozio
di vestiti da sposa. Nel 2014 sono tornato e in
un negozio analogo le spalle del manichino
erano avvolte in una bandiera gialla e azzur-
ra, la bandiera nazionale che simboleggia il
grano e il cielo. Prezzo scontato. Era l’estate
in cui è deflagrata la guerra nel Donbass. La
guerra si sentiva ovunque, anche lontano dal
fronte. Le donne erano coinvolte.
Avevano figli o fidanzati al fronte. Una mi ha
detto: se sei un vero uomo e sei ucraino devi
andare a combattere. Il divorzio è sempre
stato una faccenda piuttosto semplice nei
paesi dell’Est ed è stato introdotto prima,
come il diritto di aborto. Per questo for-
se non valeva troppo la pena di spendere
tempo e risorse in preparativi cerimoniali.
Il comunismo in una fase iniziale era anche
libertino. Per distruggere gli schemi della
società tradizionale doveva anche distrug-
gere la morale convenzionale.
La russa Aleksandra Kollontaj, una delle
prime donne a essere nominate ambascia-
trici, ha espresso il concetto in una famosa
espressione: fare sesso deve essere come
“bere un bicchier d’acqua”... Con sciroppo
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