28
Nel 1991 ha fondato l’agenzia Altitude, la pri-
ma agenzia specializzata in fotografia aerea
nel mondo, una conferma della sua indiscus-
sa leadership.
Nel 1994 Yann Arthus-Bertrand è stato l’a-
nima del progetto La Terre vue du Ciel, patro-
cinato dell’UNESCO, una raccolta di straordi-
nari paesaggi fotografati dal cielo. A parte uno
scopo puramente estetico, il progetto aveva
anche l’obiettivo di sensibilizzare l’opinio-
ne pubblica sulla bellezza del mondo e sulla
necessità di proteggerlo. A questo progetto è
seguito un famosissimo libro che ha venuto
più di 3 milioni di copie ed è stato tradotto in
24 lingue. La svolta ecologista di Yann è così
diventata una vera vocazione e nel 2005 ha
fondato l’associazione GoodPlanet.org con
lo scopo primario di compensare le emis-
sioni di gas generate dalla sua attività di
fotografo nei cieli. Come compensarle? Svi-
luppando energie rinnovabili, occupando-
si di risparmio energetico e riforestazione.
All’associazione Yann dedica ormai il 50%
della sua vita e ha sempre più presente che
è necessario sensibilizzare l’opinione pub-
blica sulle tematiche legate all’ambiente.
Come non essere d’accordo?
Vedere dall’alto è sicuramente una visione
privilegiata che probabilmente regala una
chiarezza di pensiero notevole. Osservando il
pianeta Yann ha capito che viviamo in modo
sregolato, consumando più di quello che ci
serve e i consumi non fanno bene alla Terra.
È chiaro che bisognerebbe consumare meno,
ma trasferire la teoria alla pratica è sempre
difficile. La sua vuole essere una rivoluzione
basata sull’etica e sulla spiritualità. Yann, in-
fatti, sostiene che bisogna amare di più la vita
e il nostro pianeta.
Nel 2007 ha iniziato le riprese di un lungo-
metraggio, insieme al regista Luc Besson,
intitolato Home, per fare il punto sullo sta-
to di salute del pianeta e sui problemi che
l’uomo deve affrontare a seguito della non-
curanza nei confronti della Terra. La prima
del film è stata proiettata due anni dopo,
il 5 giugno del 2009, la giornata mondiale
dell’ambiente, e ha fatto il giro del mondo.
L’altro 50% del suo tempo ora Yann lo spende
tra cinema e televisione, parlando con le per-
sone per far conoscere le proprie storie. Un
testimone del nostro tempo che pare abbia
ancora tanto da dire sulla fragilità del mondo
e dell’umanità.
Per saperne di più: