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L’
APR, per gli amici Drone, è un velivolo
caratterizzato dall’assenza del pilota a
bordo. Ne abbiamo visti di tutti i tipi e dimen-
sioni negli ultimi anni, dai piccoli droni spia
ai più grandi utilizzati in importanti missioni
umanitarie e conflitti nelle zone più calde del
pianeta. Ma c’è una cosa che li accomuna: un
incredibile concentrato di tecnologia.
Il primo tentativo di utilizzare un velivolo sen-
za pilota per scopi militari risale al 1849: gli
austriaci attaccarono Venezia utilizzando pal-
loni aerostatici imbottiti di esplosivo. Pare tut-
tavia che alcuni di essi finirono per colpire an-
che le stesse linee di difesa austriache. Niente
paura, col tempo si migliora. I droni sono oggi
pressoché infallibili, ma soprattutto non ven-
gono utilizzati solamente in guerra.
Parliamo del made in Italy. Il Predator è un
drone da ricognizione impiegato dal 28° grup-
po “Streghe” del 32° Stormo dell’Aeronautica
Militare di Amendola per il monitoraggio di
zone sensibili. Negli ultimi tempi i Predator
sono stati utilizzati per il pattugliamento del
Corno d’Africa per individuare le flotte di pirati
somali, nella penisola arabica per collabora-
re con la coalizione internazionale anti Isis e
sono stati impiegati nell’operazione umani-
taria Mare Nostrum, contribuendo a salvare
migliaia di vite.
A rendere incredibilmente efficiente questo
drone è sicuramente il suo sguardo. Gli occhi
del Predator sono situati in una cupola simi-
le a una telecamera stradale posizionata sul
ventre del veicolo, al suo interno abitano sen-
sori ottici di ogni tipo per garantirgli una vista
da falco in ogni situazione.
In condizioni normali gli apparecchi fotogra-
fici di cui è munito sono in grado di filmare e
fotografare la superficie con una precisione e
una definizione agghiacciante. Gli analisti che
esaminano le immagini riescono così a capi-
re se i soggetti inquadrati sono donne, bam-
bini, uomini o soggetti armati. Tutto questo
è possibile grazie a una telecamera diurna a
colori e una a infrarossi (termica), particolar-
mente versatile sia di giorno che di notte. In
condizioni di scarsa illuminazione, come ad
esempio al crepuscolo, entra in azione il Low
Light TV (LLTV), un sistema di amplificazione
delle fonti luminose simile ai visori notturni
utilizzati dei soldati a terra.
Cattivo tempo? Anche con le nuvole il Preda-
tor non batte ciglio. Il SAR (Syntethic Aperture
Radar), adottando la medesima tecnica dei
satelliti, è in grado di scattare fotogrammi
della superficie con ogni condizione metereo-