S
di Maurizio Rebuzzini
MOSTRE & FIERE
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Attorno alla fotografia
abato trentuno marzo, ho partecipato
a una tavola rotonda allestita presso
il PhotoShow, di Roma. In discussione
la sostanza e realtà dei social network,
ovverosia della presenza della foto-
gra a nei social network. Il discorso si
è scomposto in due direzioni: la fenomenologia dei
social network, alla quale ho dato contributo insie-
me a Michele Smargiassi (straordinario e avvincente
osservatore delle fenomenologie della fotogra a), e
quella della presentazione professionale in Rete. Del-
la seconda vicenda, sono oggettivamente all’oscuro;
inoltre, la osservo con confessata perplessità. Per la
prima, ho espresso le mie opinioni. Qui, in sintesi: per
annotare ancora qualcosa di utile, anche se -probabil-
mente- non sarà nulla di decisivo. Quantomeno, spun-
ti utili e pro cui sia al comparto tecnico-commerciale
sia al mondo della fotogra a espressiva e creativa.
Premesso che ogni opinione al riguardo -e ogni opi-
nione in assoluto- è destinata a essere in qualche mi-
sura arbitraria, ho ritenuto opportuno esprimere un
sommario resoconto di ciò che è e della sua di eren-
za rispetto a ciò che non è. In relazione alla fotogra a
spontanea dei nostri giorni, che si esprime sia nei so-
cial network sia in altri momenti quotidiani, ribadisco
il valore e concetto di come e quanto la fotogra a
stessa in uisca sulla nostra vita.
Ciò detto, questa attualità non ha alcun riferimento
con la Storia della fotogra a e del suo linguaggio, ma
si richiama alla vita nell’epoca della multimedialità
della comunicazione individuale possibile. Questa
fotogra a non dipende dal percorso avviato nel 1839,
con l’invenzione u ciale, ma si richiama al modo di
vivere contemporaneo, entro il quale si esprime una
“fotogra a” spontanea e individuale, niente a atto
referente ad alcun linguaggio espressivo.
Le community sono spazi e momenti nei quali i par-
tecipanti condividono la propria vita individuale,
anche attraverso immagini. Ovverosia, le fotogra e
sono in subordine, non sovrastanti.
Sottolineando di erenze, più delle possibili similari-
tà, rilevo che oggigiorno tutti comunicano... peccato
che non hanno niente da dire e dirsi. Però, atten-
zione, grazie alla possibilità di realizzare fotogra e
con strumenti che non siano u cialmente preposti
a questo (macchine fotogra che), ovverosia con te-
lefonini e smartphone, si è nalmente (?) realizzata
una condizione annunciata alle origini della fotogra-
a, quando qualcuno a ermò che nulla sarebbe più
avvenuto senza questa oggettiva documentazione e
registrazione.
Fino a ieri, non è stato vero né possibile, perché la
macchina fotogra ca presupponeva e presuppone
ancora la volontà speci ca di usarla (portandosela
appresso); mentre il telefonino con funzioni foto-
gra che è e ettivamente tra le mani di tutti, in ogni
istante e momento della vita: tanto che, rileviamolo,
le prime immagini dello tsunami del dicembre 2004,
le prime immagini degli attentati alla metropolitana
di Londra, del 7 luglio 2005, e di quello alla metropo-
litana di Madrid, dell’11 marzo 2004, furono realizzate
da cittadini, appunto con i propri telefonini.
In conclusione, questa fotogra a è altro da quella che
abbiamo sempre inteso e classi cato come tale: non
si accoda alla Storia iniziata nel 1839, ma ne sta av-
viando un’altra, parallela e di erente.
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