Foto-Notiziario Aprile 2016 - page 65

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Tiri su la mano e scatti. Riesci a cambiare le
impostazioni istantaneamente e la ghiera dei
diaframmi sull’ottica èmolto comoda. Una volta
presa confidenza con il corpo che iniziavo a tro-
varemoltomaneggevole, sono partito per Praga
usando per 3 giorni solo ed esclusivamente la
X70 e con la Leica M6. La psicologia del turista
ha aiutato me nelle riprese e i soggetti nell’inte-
razione. Le dimensioni ridotte e l’estetica line-
are non si sono fatte notare al punto di creare
problemi, anzi, hanno aiutato molto nell’acqui-
sizione delle immagini. Non bisogna porti il
problema dell’attenzione alle attrezzature in
quanto sta tranquillamente in una tasca e la si
tira fuori all’occorrenze. Il 28mm equivalente è
una focale giusta per poter fare tranquillamente
paesaggio (abbastanza larga di angolo ma non
estrema) per poter fare
street photography (la
focale ideale in que-
sto genere), reportage
(un pelo al limite ma si
può avere un risultato
“personale” per quanto
concerne il linguaggio).
Tornato a casa con 325
file in camera e mezzo
rullo ancora vuoto.
IMPESSIONI TECNICHE
Il corpo è piccolo ma
solido. Rimante attac-
cato bene alla mano e i comandi sono acces-
sibili in tutte le situazioni in ci si trovi. Il cambio
di impostazioni è rapido e personalizzabile in
qualsiasi momento. L’autofocus è molto veloce,
paragonabile a quello della mia Fujifilm X-T1
(non è uguale, sulla X-T1 è molto più reattivo,
ma è anche una macchina nata per fare altro) e
la possibilità di fare il tracking del volto lo rende
molto più preciso se si individua una scena inte-
ressante mentre si è in giro. Qualche piccolo li-
mite lo si incontra la sera, in condizioni di scarsa
luminosità, dove il concetto di POINT AND SHO-
OT si va leggermente a perdere. Si ha bisogno di
un po’ più di tempo per il fuoco essendo sempre
unamessa a fuoco a contrasto. Diversamente se
non si ha da riprendere soggetti inmovimento, il
problemanonsorge. L’utilizzodellamessa a fuo-
co manuale quindi diventa fondamentale e con
la scala delle distanze non hai nemmeno tanto
bisogno di ricercare il fuoco. leggi della scienza
ci vengono incontro con l’iperfocale. La tenuta
degli ISO ad alti valori la accosta alle ammiraglie
della casa con i suoi 51K ISO, ma ai quali non ci
si arriva praticamente mai (nelle condizioni più
sfavorevoli sono arrivato a 6400 ISO) con una de-
finizione e dettaglio an-
cora accettabilissimi. Le
simulazioni di pellicola
sono attivabili anche
su questa macchina (in
modalità jpg) e con l’ag-
giornamento di Lightro-
om è possibile averle
anche per i RAF.
Molto pratica la leva di
comando di fianco al di-
splay per poter gestire
i tempi in modalità “T“
che istantaneamente
vengono cambiati pas-
sando da 1/4000 a 30”
rapidamente. Anche in
questo caso il pregio
della proiezione esposimetrica in tempo reale è
un vantaggio da riportare sulla rapidità. Vedere
in tempo reale quale sarà il risultato della luce
della nostra immagine velocizzamolto i tempi di
ripresa e diminuisce sensibilmente la possibili-
tà di sbagliare. Su 3 giorni di viaggio ho caricato
la fotocamera la sera tranquillamente e anche
smanettando con i menù, cambiando imposta-
zioni, mettendomi in modalità “test” sono riu-
scito a non rimanere mai senza alimentazione.
Totale degli scatti realizzati 325. Mediamente
1 tacca al giorno di rimanente batteria, tranne
al sabato che sono arrivato in albergo con l’in-
dicatore batteria sul rosso. Sulle informazioni
tecniche danno 300 scatti a carica, secondo me
molto sopravvalutato. Certo è che utilizzare il
mirino ottico al posto del display aumenterebbe
di sicuro il tempo di vita medio della batteria. Le
batterie sono le stesse della X100.
RIFLESSIONI PERSONALI
Il feeling che all’ini-
zio ha dato uno sgranamento degli occhi all’a-
pertura della scatola è stato pressoché istan-
taneo. Poter lavorare con uno strumento così
ridotto di dimensioni, ma con una ergonomia
piacevole e con la qualità di un’ammiraglia me
l’hanno fatta piacere subito al tatto, ma amare
all’apertura dei file in Lightroom. Non ho trovato
molte differenze tra i file della X70 e delle altre
Fujifilm che ho provato in passato, principal-
mente con la X-T1 che è il mio strumento quo-
tidiano di lavoro e con la quale ho instaurato un
rapporto idilliaco. Sono partito solo con la mia
X70 sperando di riuscire a portare a casa qual-
che immagine, ma la sorpresa è stata proprio
quella. Su un totale di 325 scatti realizzati in 3
giorni di viaggio, sono soddisfatto del 70% degli
scatti. Se consideriamo che ci sto facendo ami-
cizia, credo che il risultato sia più che ottimo.
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