Foto-Notiziario Novembre 2015 - page 54

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timana. Premetto che lavoro in modo pulito in
fase di ripresa, quindi ho già in mente quello che
devo e voglio riprendere, in questo modo ren-
do più facile la fase di montaggio. Queste sono
delle basi che cerco di far capire ai ragazzi che
frequentano i miei workshop, non siamo sem-
plici operatori ma videografi, significa che non
ci limitiamo solo a riprendere ma a realizzare
una storia con le riprese e successivamente con
il montaggio, altrimenti le riprese potrebbero-
farle chiunque. Perché una settimana? A volte
non ho l’ispirazione, non sono motivato e quin-
di preferisco non montare perché il mio lavoro
non è meccanico, è molto di cuore. Dura una
settimana anche quando non riesco a trovare la
musica giusta, credo che la colonna sonora sia
molto importante in un film e la scelta deve es-
sere quella giusta.
Qual è la parte più difficile
di un matrimonio?
Dal punto di vista tecnico non ho mai avuto diffi-
coltà e credo che, per come affronto io il matri-
monio, non ne esistono. Credo che la parte più
difficile sia far capire agli sposi la mia filosofia
di matrimonio. A volte i colloqui in fase di pre-
ventivo durano anche 2 ore e non bastano mai le
parole, la maggior parte delle coppie non hanno
nozioni tecniche a riguardo e mi risulta difficile
farmi capire in alcuni concetti. I miei video però
sono tutti basati sull’emozione, alla fine un vi-
deo che comunica non ha poi bisogno di tante
spiegazioni.
Cosa è indispensabile da
sapere di una cerimonia?
Nulla di indispensabile, ci tengo molto all’orga-
nizzazione, vorrei che la coppia condividesse con
me anche i particolari irrilevanti, mi servono per
capire il tipo di persone e il tipo di matrimonio.
Che consigli vi sentite di
dare a chi si avvicina a
questa professione?
Mi permetto di dire che il nostro lavoro è (forse)
il più bello, purtroppo non posso dire lo stesso
del settore in cui operiamo. Ogni giorno sento
guerre mediatiche assurde per me inconcepi-
bili. Il consiglio è sempre quello di restare umi-
li perché non si arriva mai al vertice, studiare
sempre perché c’è sempre da imparare. Io
stesso ai miei workshop imparo sempre qual-
cosa dagli altri e poi, infine, il consiglio più im-
portante è quello di cercare uno stile proprio.
Arrivare a questo non è facile, è la conseguen-
za di un determinato percorso e di sicuro non
ce ne accorgiamo, ci si arriva con naturalezza.
Prendete spunto dai videografi che vi piaccio-
no ma non copiate, cercate di non fare mai
quello che piace agli altri ma quello che piace
a voi, solo così sarete voi stessi e potrete rea-
lizzare opere singolari.
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