Foto-Notiziario Aprile 2016 - page 42

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C
ome hai iniziato a fare il
fotografo?
Era il 2011 e avevo appena finito una colla-
borazione durata tre anni con un’agenzia di
comunicazione. Decisi allora di prendermi
un “anno sabbatico”. Scelsi di specializzar-
mi all’Accademia del Teatro alla Scala come
fotografo di scena. Prima di allora non avevo
ancora idea di che cosa volesse dire “foto-
grafare”. Certo, ho sempre avuto velleità
artistiche, ma erano come tanti coriandoli
buttati all’aria. Una serie di circostanze for-
tunate mi hanno portato a collaborare, anco-
ra oggi, con il regista Pupi Avati.
Com’è nato il progetto
Nutriamoli d’arte e di cosa
si tratta?
Nutriamoli d’arte
un progetto umanitario, artistico, cul-
turale di carattere sperimentale e volontario.
Promuove una forma di conoscenza dell’al-
tro, che non si fonda su alcun determinismo,
ma germoglia dall’incontro e il dialogo. Vo-
levamo conoscere e documentare la realtà
sociale e culturale del Vietnam e verificare
la possibilità di estendere il nostro progetto
in altre regioni e situazioni.
Il mio viaggio aveva lo scopo di raccontare il lavo-
ro di Arte Terapia o terapeutica artistica condotto
dalle docenti Tiziana Tacconi e Laura Tonani per
le insegnanti e i bambini. Ad aiutarle c’era Anna
Borghi, “volontaria d’arte” nonché ex allieva
dell’Accademia di Brera, presente nella scuola
di Pho Cap dal 2012. La scuola Pho Cap, istituita
nel 2001 da Mrs. Doan e Mrs. Trang, due inse-
gnanti vietnamite, ammette bambini e ragazzi
provenienti da contesti di povertà materiale e di
degrado sociale. La maggior parte degli studenti
arriva dalle strade di Ho Chi Minh City e hanno un
passato di vagabondaggio per la sopravvivenza.
Sono ragazzi a rischio per il traffico di minori e
incarnano il concetto di “merce a buon mercato”
per la piccola criminalità locale. Spesso vivono
nelle baracche, senza acqua corrente e senza
nutrirsi adeguatamente. In molti casi non pos-
seggono documenti e quindi non possono essere
riconosciuti dall’autorità statale come “persone
bisognose di aiuto”.
Perché avete scelto il
Vietnam?
L’idea è venuta a Elisabetta, dopo un viaggio
a Saigon (HCMC), compiuto nel 2012 per so-
stenere e documentare l’attività volontaria
di Anna Borghi, che gestiva i laboratori nel-
la scuola di Pho Cap. L’obiettivo iniziale era
Sotto, Inside -
Hoi An - Vietnam.
Nell’altra pagina,
Giocando - Can Tho
- Vietnam
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